Con un pochino di ritardo, vi ricordiamo che è possibile tesserarsi per il C.S.C.M.. Anche nel 2012/13 oltre 100 giovani fanno attività sportiva grazie alle attività promosse dal C.S.C.M.: potete darci una mano semplicemente sottoscrivendo la tessera di Socio Ordinario (€ 10,00) o Socio Sostenitore (€ 25,00 o € 50,00).
Per richiedere la tessera potete rivolgervi ad Andrea Badiali o ad un altro membro del Consiglio Direttivo. In alternativa, potete inviare una mail all’indirizzo tesseramento@cscmarradese.it.
Il C.S.C.M. è profondamente commosso per la prematura scomparsa di Gianpiero Baroni – in passato valido collaboratore della nostra società sportiva – e si unisce al dolore dei familiari e degli amici. Lo vogliamo ricordare con qualche riga scritta dal nostro impagabile Bruno Naldi. Ciao, Golo.
Ieri ci ha colto all’improvviso una brutta notizia che ha lasciato a bocca aperta tutto l’ambiente che circonda la Marradese. Ci ha lasciato GOLO. Piero Baroni, di soli 63 anni, grande tifoso ed a lungo anche dirigente della nostra amata società, non ce l’ha fatta ed ora mi ritornano alla mente tanti piccoli buffi episodi che lo avevano visto protagonista da accompagnatore e specialmente da guardalinee, dove dava il meglio di sé. Da paladino delle linee laterali ci ha spesso regalato piccole perle, con invasioni di campo, discussioni con arbitri e atleti avversari o quando si rivolgeva alla tribuna con gesti o espressioni veramente esilaranti!
GRAZIE, GOLO. Ognuno di noi ti porterà nel cuore e spero che la squadra che tanto hai amato ti dedichi le prossime vittorie…
Il 2012 se ne va e lo vogliamo salutare con due regali. Il primo è una sorta di “annuario” in formato pdf, con tutte le notizie pubblicate sul nostro sito ed alcune statistiche sull’anno appena trascorso, che potete scaricare cliccando qui. Il secondo è un video con i momenti salienti del 2012: potete gustarvelo cliccando sul link sottostante o passando dalla nostra pagina Facebook. Buon 2013!
A chi gioca, a chi si impegna, a chi suda, a chi si allena al freddo (dentro o fuori, spesso non fa differenza), a chi allena, a chi scatta sulla fascia, a chi batte al salto, a chi tira un passante, a chi sta in panca ma è pronto ad entrare, a chi dedica un po’ del suo tempo ai ragazzi, a chi passa più sere al palazzetto che a casa, a chi esce dal lavoro e fa le corse per arrivare al campo, a chi ha smesso di giocare per allenare, a chi ha smesso di allenare per diventare babbo, a chi vince e manda l’sms (lo manda anche quando perde, ma prima ci dorme su), a chi è del posto e a chi viene da Palazzuolo e Modigliana ma è come se fosse del posto, a chi va a muro, a chi stringe la diagonale, a chi incrocia di rovescio, a chi fa le righe e a chi le rifà perché l’arbitro non le vede, a chi le ha vinte tutte e a chi le ha perse tutte (o quasi), a chi allenava nel 1983 e c’è ancora, a chi invece ha appena cominciato, a chi si cura dei più piccoli, a chi è piccolo ed ha appena cominciato la sua “carriera”, a chi è verso fine carriera ma si diverte ancora, a chi ha ricominciato a giocare (e si è fatto male), a chi ha fatto trenta gol, a chi ha scelto le divise più care del mondo (e a chi ci ha aiutato a pagarle), a chi passa il lunedì nel vociare di trenta ragazzini, a chi fa le interviste, a chi per giocare lascia i figli al babbo perché anche i nonni sono al palazzetto, a chi – con qualsiasi tempo o risultato – il martedì e giovedì son sempre 20 ad allenarsi, a chi entra in scivolata e parte in contropiede insultando l’avversario, a chi gira il mondo ma poi il venerdì viene a fare l’alzatrice, a chi dice che è scarico ma poi «ci si allena il 3 gennaio», a chi passa lo straccio, a chi lava le maglie, a chi gonfia i palloni, a chi in questi anni mi è stato vicino come uno “zio”, a chi fa il tifo, a chi si sente vivo sotto rete, a chi esulta, a chi protesta, a chi scrive le pagelle, a chi scherza sempre ma poi para, agli amici che ci hanno accompagnato a Castelnaudary e a quelli che là ci hanno ospitato, a chi scende in campo per passione ma poi bisogna cercare di vincere, a chi protesta, a chi esulta, a chi si carica, a chi c’è, a chi si dà da fare, ma soprattutto a chi pensa che lo sport – pur non essendo importante – sia importante per il nostro paese. A voi il C.S.C.M. augura Buone Feste con l’auspicio che nel 2013 possiate continuare tutti a battervi al meglio, qualunque sia il campo – dello sport o della vita – su cui siete impegnati. Auguri di cuore.
Come già l’anno scorso, anche quest’anno siete invitati alla “Befana del Club”. Niente di trascendentale: è solo una serata da trascorrere in compagnia, un modo per continuare a fare squadra e festeggiare insieme l’anno appena iniziato. Ci troviamo venerdì 4 gennaio (ore 19.30) al centro tennis e, come l’anno scorso, ci sarà pizza a nastro per tutti (atleti, allenatori, dirigenti, tifosi, familiari, ecc.). La quota di partecipazione è di € 10 (€ 5 per chi ha meno di 15 anni): si prega di dare la propria adesione entro il 2 gennaio a Andrea Badiali, Andrea Pieri e Massimo Bandini oppure scrivendo alla mail cscmarradese@cscmarradese.it.
Continua il viaggio di Bruno Naldi alla scoperta delle anime del Club: questa volta, a finire sotto il tiro delle “DIECI DOMANDE” è stata Flavia Diani, giocatrice, allenatrice dell’Under 18 e consigliere del C.S.C.M..
Considerato che la pallavolo del C.S.C. Marradese non è solo un movimento per “giovani marmotte” ma ha una squadra che partecipa al campionato Under 18, mi sono messo in contatto con l’allenatrice che altri non è che una “vecchia gloria” del movimento pallavolistico locale e cioè l’ETERNA FLAVIA DIANI…
Flavia con te che ho una certa confidenza comincerei dal chiederti cosa è per te la pallavolo.
«La pallavolo per me è una passione, è lo sport più bello che esista, non solo per l’attività ma per la complicità che si crea in un gruppo di persone che, molte volte, non sono quelle che frequenti abitualmente. Ora più che mai penso che sia un diversivo positivo per i ragazzi giovani, per non annoiarsi e divertirsi in modo sano e salutare… sono proprio una VECCHIA… senza gloria! Ora, però, sono anche mamma e il pensiero va sempre ai figli, che siano i tuoi o quelli degli altri».
Ti sei assunta finalmente il ruolo che ti compete nel movimento. Come ti è scattata la molla?
«La molla è scattata quando il precedente allenatore ha deciso di ritirarsi e, per paura di perdere un bel gruppo di ragazze che ancora non si sentivano pronte ad entrare con la squadra delle Senior, ho pensato di provarci. Senza nessuna presunzione e competenza tecnica, ma solo come ex giocatrice che pensa che la pallavolo sia una grande passione che si deve curare per poterla fare crescere. Come dicevo prima, perdere dei giovani alla soglia dei 18 anni sarebbe stato un vero peccato anche perché loro saranno la prossima squadra senior e se non coltiviamo i giovani non ci saranno mai i vecchi».
Continui anche a giocare?
«Sì, quest’anno mi sono buttata al massimo e ho ripreso anche a “giocare”, fra virgolette perché c’è una bella differenza da qualche anno fa! Ma la passione di far parte di una squadra è sempre la stessa. E forse mi sento anche più giovane, visto che il mio allenatore è sempre quello di quando avevo 15 anni».
Ti ricordi quando hai cominciato a frequentare il palazzetto?
«Quando ho iniziato a frequentare il palazzetto avevo circa 14-15 anni. Eravamo tante e non tutte calme e docili, Franco Naldi ha avuto una bella pazienza, perché spesso volevamo dire la nostra».
Mi dici che differenza hai trovato fra te diciottenne e le tue ragazze?
«Non molta, per la verità. Ci sono, adesso come allora, quelle un po’ più “esuberanti” e quelle più “calme”. La differenza che mi è saltata agli occhi è la grinta: a sedici anni quando sbagliavo mi arrabbiavo e quando facevo punto urlavo ed esultavo (proprio come fa anche ai nostri giorni, n.d.a.). Le mie ragazze lo fanno poco, forse sono più “posate”?»
È cominciato il campionato, con quali risultati?
«Abbiamo appena iniziato il campionato e abbiamo giocato solo una partita che, purtroppo, abbiamo perso 3-1. È stata una partita combattuta e divertente e, anche se dal risultato non può sembrare, abbiamo perso ma abbiamo giocato bene, forse con poca concentrazione nei momenti importanti».
Tutto troppo serio. Ci sarà pure una ragazza in cui ti rivedi fra quelle che alleni?
«Mi rivedo in qualche caratteristica di ognuna di loro: trascinatrice, “paglietta” e “nervosina”, testarda e polemica, ma di certo non posso fare i nomi!»
Molti, su questo sito, non conoscono l’ambiente, l’aria che si respira sottorete. Ce la puoi descrivere?
«È difficile spiegare le sensazioni della rete, perché la soddisfazione di quanto tiri una schiacciata sui tre metri è immensa! La grinta che va alle stelle quando riesci a murare una schiacciata di una tua avversaria, magari proprio quella più forte e… urlargli in faccia (forse poco educativo ma molto soddisfacente) è inspiegabile, ti senti grande, la meglio!»
Mi racconti la prima sensazione che hai provato a sederti sulla panchina come allenatrice? Ti sei preparata alla partita in modo diverso?
«La prima partita che abbiamo fatto ero più nervosa io che le mie ragazze! Non sapevo da che parte farmi: essere dall’altra parte della barricata è difficile perché vorrei essere decisa ma non esagerata. Decidere chi va in campo e chi in panchina è stato imbarazzante… Mi darei un 6 scarso per la prima partita, ma ne ho fatta solo una ed è stata utile per capire dove lavorare per me e per la squadra».
Per finire Flavia, visto che l’ho chiesto a tutti, chiedo anche a te come procedono i rapporti con la società. Questo Badiali è descritto come un santo, avrà pure anche lui un piccolo difetto?
«Mi dispiace deluderti caro Bruno, Andrea Badiali non è un santo ma un presidente veramente bravo! È il primo che finalmente considera anche la pallavolo un’attività del Club. Non c’è solo il calcio ora, anche se, comunque, quell’attività rimane alcune agevolazioni che posso capire ma non condividere. È attento a tutto, s’impegna per i bambini e, soprattutto, va incontro alle esigenze di ogni attività».
«Come al solito sono stata logorroica, non sono molto brava a descrivere le mie sensazioni ma spero di essermi spiegata! Ciao Brunello! L’allenamento dell’Under 18 lo faccio il mercoledì alle ore 18.30, ti aspettiamo… Copriti, perché – alla tua età – nel palazzetto che è un freddo “porco”, i reumatismi ti potrebbero ammazzare, visto le tue ossa poco buone! AhAhAh!»
E grazie alla nostra “VECCHIA GLORIA” che si è resa così disponibile ed ha cercato – con parole sue – di spiegarci cosa è la gioia di star lì sottorete ed anche la sua trasformazione da giocatrice ad allenatrice .
Ora aspetto di poter assistere ad una partita per vederla all’opera e darle un voto, magari non alle chiacchiere, nelle quali è molto forte, come ricordo con piacere, ma a quello che sta cercando di costruire assieme alle sue splendide otto ragazze. GRANDEFLAVIONA.
La neve ha un po’ fermato le attività e, in attesa di aggiornamenti dai campi (stasera torna in campo la squadra Open), Bruno Naldi ci propone un secondo appuntamento con le “dieci domande”, protagonista l’allenatore della Terza Categoria, Alessandro Matulli.
Sono andato a far quattro chiacchere con il Mister della nostra magica MARRADESE nel periodo di sosta prima della NATALS LEAGUE ed a lui ho posto dieci domande sull’attuale momento della squadra e sulle previsioni future. Insomma, volevo cercare di capire cosa ci aspetta nei prossimi mesi per concludere in bellezza la stagione.
Caro Mister, per cominciare volevo sapere da te quale molla ti è scattata questa estate che ti ha spinto a mollare il campo per spostarti in panca.
«Volevo tornare a casa… Non avevo più voglia di fare dei chilometri. Nel gruppo ci sono tanti amici, comunque la decisione definitiva l’ho presa quando Sandro mi ha detto che mi avrebbe accompagnato in questa avventura» .
Nessun rimpianto?
«Non lo nego. Ho sempre giocato e ogni tanto due calci al pallone mi piacerebbe tirarli, ma tutti mi hanno sconsigliato. Effettivamente, giocando non si ha la visione “giusta” . Allenare – parola grossa – è difficilissimo, basta ed avanza».
Come ti trovi con il gruppo di tuoi coetanei e non?
«Per ora bene, soprattutto grazie ai ragazzi più grandi di me».
E con la società? Approfittane per lanciare messaggi al Presidente.
«Alla prima esperienza sono seduto alla guida di una spider. Non posso chiedere di più».
Passiamo, ora, ai tuoi sabati trascorsi la sulla linea a cercare di mettere ordine. Ti danno tutti retta o c’è qualche ribelle all’interno della squadra?
«La sensazione è che per ora mi seguano, probabilmente perché le cose stanno andando abbastanza bene».
I risultati parlano chiaro (secondo a due punti dal Reda e un ritorno con 5 partite in casa dove non avete mai perso), dove pensi possa arrivare questa squadra?
«La squadra, come dico tutti i sabati negli spogliatoi, è padrona del suo destino. Se giriamo a mille siamo i più forti, speriamo di rimanere al vertice fino alla fine».
Arriviamo ai singoli: la sorpresa e la delusione fra i tuoi giocatori? Non se la prende nessuno, sbottonati.
«Sorprese tante e tutte positive… Chi ha fatto il salto più grande rispetto all’anno scorso credo sia stato Mattia Moretti, mentre il Sorbi, nel girone di andata, è stato nettamente il miglior portiere del campionato e aggiungo il grande salto del “BACO” e le capacità mostruose di Leo Roselli».
Ed ora un chiarimento sul tuo amato modulo che non abbandoni mai, nemmeno quando ti mancano i giocatori per metterlo in campo…
«Per prima cosa, finché la barca va lasciala andare… Poi cerco di dare dei punti fermi ai miei giocatori che, a forza di giocare nello stesso sistema, trovano tranquillità e riferimenti».
Nulla di serio: comunque vada, secondo me, hai già raggiunto dei bei traguardi ma quei tre punti contro l’Atletico Lugo gridano vendetta. Potevano essere la svolta ed invece?
«Ed invece abbiamo sbagliato l’approccio… Se proprio devo fare un appunto al gruppo, siamo un po’ presuntuosi. Ma se avessi avuto il Bomberino la partita l’avremmo comunque vinta».
Per finire, vorrei ci raccontassi un momento divertente che è successo nella tua gestione. Insomma, sdrammatizziamo: è poi sempre un gioco…
«Giovedì, prima della partita con il Conselice, Nicolò (unica punta della rosa) – dopo un allenamento sottotono – viene da me per dirmi che probabilmente è malato, l’allenamento appena svolto lo conferma. La mattina dopo con un sms mi comunica che aveva la febbre a 38,5… Inizio ad arrovellarmi per sostituirlo e chiamo il Presidente per convocare qualcuno dell’under. Provo a chiamare Nico ma non mi risponde, intanto il Presidente si muove… Dopo che avevo contattato tutti ed avevo una soluzione, mi chiama Nico che mi dice che stava bene e che sono un “boccalone”. Mi sono sentito un coglione, ma ero felicissimo… Cavolo, il bomberino! 8 gol in altrettante partite! A fine partita mi sono reso conto che era veramente malato ed arrabbiato con il portiere avversario».
Il mister si presenta all’appuntamento in lieve ritardo e cincischia sulle prime domande, tanto da dover dare le risposte alla fine, praticamente nel recupero. Mi è sembrato contento ed orgoglioso del suo gruppo e determinato a centrare qualcosa di importante. Sembra che fra lui e la società fili tutto liscio. Gli manca – secondo me – solo un ultimo passo, iscriversi ad un corso allenatori (ne ha le stimmate) e cosi poter essere in panca anche il prossimo anno, magari in una categoria superiore. Da quel poco che ho capito, la notte – e forse anche il giorno – sogna veramente di vincere questo campionato con i suoi giocatori: alla prima sarebbe veramente un grande risultato. GRANDEMATU.
Nonostante lo stop del campionato di Terza Categoria, non si ferma il vulcanico Bruno Naldi che ci sorprende con una nuova rubrica fatta di brevi interviste. A rompere il ghiaccio è stato il presidente del C.S.C.M. e, a breve giro di posta, toccherà al mister della Terza Categoria. A seguire chissà, ma ci auguriamo che continui toccando anche la pallavolo ed il settore giovanile. Buon divertimento!
Voglio inaugurare questa nuova rubrica sul sito del C.S.C. MARRADESE che contiene piccole interviste ai nostri beniamini – quelli che in realtà oltre all’impegno ci mettono anche la faccia – e per cominciare ho scelto una chiacchierata con il presidente, il nostro ANDREA BADIALI.
Presidente, vorrei cominciare chiedendoti quanti tesserati ha il C.S.C..
«I soci (con diritto di voto) sono circa 150, quelli che fanno attività sono oltre 180, tesserati presso le federazioni sportive».
Bene. Quanti di questi sono parte attiva, cioè ti aiutano settimanalmente nell’organizzazione degli eventi?
«Dei 180 “sportivi” una trentina sono quelli che organizzano (allenatori,dirigenti,accompagnatori). Una decina di questi fa il doppio gioco, cioè allena e gioca».
Vorrei, se possibile, che ci raccontassi un episodio positivo che ti è successo da quando sei stato eletto Presidente.
«Ricordo con piacere la trasferta a Castelnaudary con i ragazzi del settore giovanile, ma la cosa che mi ha fatto più piacere è stato l’arrivo di parecchi ragazzi di Palazzuolo nelle nostre squadre: sono arrivati in punta di piedi, con poche pretese ed ora sono parte integrante del nostro gruppo, portando aria nuova».
Ma ci sono anche problemi?
«Il primo è quello di un Presidente “INADATTO” a ricoprire il ruolo, poi ci sono i problemi legati alla nostra realtà, piccola e povera, ma articolata: pochi volontari, la mancanza di fondi, la difficile gestione degli impianti, in particolar modo il palazzetto. Posso, però, dire con orgoglio che, nonostante tutto, consentiamo ai giovani di Marradi di fare sport in modo dignitoso e con una cifra irrisoria. Di questi tempi non mi pare poco».
Come sai, io seguo con particolare attenzione la squadra di Terza Categoria e vorrei una tua opinione sul campionato in corso.
«Non parliamo della Premier, il livello è “insomma”; a volte penso che un giocatore mediocre come ero io giocherebbe titolare in molte squadre e questo la dice tutta. Questo, però, non vuol dire che sia un campionato facile: il rischio è quello di prendere gli impegni sottogamba, mentre tutte le squadre hanno caratteristiche che ti possono mettere in difficoltà».
Scendiamo un po’ più all’interno del campionato in corso. Chi ti entusiasma di più e chi, all’inverso, ti demoralizza un po’?
«Non mi demoralizza nessuno. Mi abbatto quando vedo la squadra nervosa,quasi isterica e, al contrario, mi esalto quando reagiamo con prestazioni convincenti, vedi la partita di Brisighella anno scorso e quella con la Virtus quest’anno».
Ora rendiamo meno seriosa questa specie di intervista con una battuta su quello che fai il sabato pomeriggio, cioè sbandierare sulla linea laterale. Quanti ti hanno infamato per ora?
«Qualcuno, ma potrebbe andare peggio. In genere devo dire che i giocatori delle squadre avversarie sono più comprensivi dei nostri».
Allora, Presidente, in definitiva cosa ti aspetti dai tuoi ragazzi, come li chiami te, quei 20 che corrono dietro un pallone il sabato pomeriggio ?
«Che continuino così, con impegno e concentrazione, che diano la pelle per giocarsela fino in fondo. Poi vedremo:per vincere serve fortuna, spesso i campionati si vincono per episodi, infortuni, squalifiche, errori arbitrali».
Al sabato sera ti è gia capitato di ripensare “cosa sono andato a fare fino alla fine del pane per vedere uno spettacolo orrendo”?
«Va bene che ho una certa propensione al “MARTIRIO”, ma giustificare le trasferte a Lugo e a San Patrizio è stata dura…».
Per finire, una curiosità personale: come ti è balenata l’idea di affidare la squadra di Terza ad un mister giovane e senza nessuna esperienza alle spalle?
«Perché ha un vice simpatico!!! Scherzi a parte, credo di aver affidato la squadra ad un ragazzo serio ed affidabile che mi garantisse un gruppo sereno e coeso e son convinto di averlo azzecato».
Queste le dichiarazioni del Presidente “INADATTO” e “MARTIRE”, come si è autodefinito: però, signori, visto dal vero (Badiali esiste, non è un ectoplasma) ha una bella grinta e volontà da buttar via e ce ne vorrebbero degli Andrea per rendere sempre più funzionale questa società sportiva.
Delle quattro chiacchere scambiate con lui mi è rimasta in mente la sua decisione, nascosta forse dietro quello sguardo incerto in apparenza, ma che sa benissimo dove vuole arrivare.
Il Presidente “ONESTO” e “MOTIVATORE”, così come l’ho visto io, è da sostenere più a lungo possibile ed il mio è un appello a tutti i tesserati e giocatori o semplici sostenitori. BRAVOPRESIDENTE.
Il novembre appena concluso è stato un mese eccezionale per il nostro sito internet: per la prima volta da quando siamo online (luglio 2009), infatti, il nostro sito ha registrato oltre 1000 visite mensili (per la precisione sono state 1162, per una media di 39 contatti al giorno). Non possiamo fare altro che ringraziare tutti voi che seguite con affetto le vicende dei nostri ragazzi e delle nostre squadre.
L’A.S.D. Tosco-Romagnola organizza, con il patrocinio del Comune di Marradi, “Marradi Junior Cross Country”, una gara promozionale di ciclocross a cronometro per ragazzi dai 6 ai 13 anni. Alla manifestazione, che si svolgerà sabato 8 settembre 2012 (dalle 15.15) presso lo Stadio Comunale “G. Nannini”, sono invitati tutti i ragazzi. Per ulteriori informazioni scarica la locandina.