Dopo il torneo della Romagna Toscana arrivano le considerazioni di Filippo Catani.
Spero che perdonerete qualche eccesso di retorica ma dopo la splendida riuscita del torneo della Romagna-Toscana mi sono venute in mente alcune considerazioni.
Purtroppo ormai per noi tifosi ma prima ancora amanti del calcio, le belle giornate si contano sulle dita di una mano. Lo sport che tanto amiamo è ormai stretto nella morsa del denaro e dei diritti televisivi quando non addirittura nella morsa di idioti che, con la scusa di finte rivalità, mettono a ferro e fuoco città e stadi rendendo questi ultimi un luogo dove è difficile portare bambini senza tremare di paura. Come se non bastasse, a tutto questo si aggiungono scandali di varia natura e ormai con cadenza quasi annuale siamo costretti ad “ammirare” le bassezze delle scommesse e della corruzione con portieri intenti a farsi goffi autogol o giocatori che fingono infortuni o si fanno espellere apposta. Le classifiche di certi campionati a causa delle varie penalizzazioni sembrano l’elenco delle temperature invernali della Scandinavia.
Ecco allora che una giornata come quella del 2 giugno ci riconcilia con quello che dovrebbe essere il calcio, specialmente dalle nostre parti: puro e sano divertimento. Troppo spesso, infatti, anche nei nostri “campi di periferia” assistiamo a scene di ordinaria follia e basta dare una lettura ai comunicati settimanali del giudice sportivo per rendersene conto. Martedì non è stato affatto così; infatti, mentre i bambini delle varie squadre partecipanti si sfidavano e segnavano nei campi da calcio, ecco che dirigenti, genitori, volontari e appassionati rendevano possibile la perfetta organizzazione dell’evento. Una giornata splendida che, a costo di fatica e sacrificio, ci ha ripagato con l’entusiasmo dei bambini e la soddisfazione di tutti coloro che sono accorsi al campo. Sembrava una sfida impossibile eppure ci siamo riusciti.
A proposito di sfide che parevano impossibili, approfitto per scrivere due righe, come mi capita negli ultimi anni, sulla squadra dei Giovanissimi. Allestire questa squadra all’inizio sembrava un’impresa impossibile ma siamo riusciti a portarla a termine con sudore e fatica ma anche tanto divertimento e, specialmente nella parte finale della stagione, anche qualche piccolo rimpianto per qualche punto lasciato malauguratamente per la strada. Tutti i ragazzi dal 2000 al 2003 ci hanno messo il massimo dell’impegno e – cosa volete – per noi romantici sportivi che c’è di meglio di una piccola impresa? Sì, perchè se sei le giovanili del Real dai per scontato di vincerle tutte ma se sei i Giovanissimi del Marradi, ma che bella soddisfazione è quella di fermare sul 2-2 una squadra blasonata e attrezzata come il Baracca Lugo? Gran parte del merito va anche alla triade al comando formata da Tizio, Biagi e Massimo che non hanno fatto mancare il loro impegno, coadiuvati nelle partite dal fido guardalinee. Un grazie particolare anche a Badiali che in questa squadra ha sempre creduto e che non ci ha fatto mancare il suo appoggio anche nei momenti di difficoltà.
Insomma una stagione è appena terminata ma una nuova è già alle porte e speriamo che ci porti tante soddisfazioni.